Maturare è una seconda nascita. Come percorrere con occhi nuovi la strada ove abitiamo. Immaginate fra le maree dell'essere un momento di secca, in cui - avrei scoperto in seguito - ci si veda morire.
Da anni continuavo a spogliare la mia musica, sempre più stilizzata, più all'essenziale, sin quasi a cancellarne il volto. Ma infine mostrando che alla propria materia poteva rinunziare, ed ugualmente essere se stessa.
L'ossatura logica rivestiva ora persino i suoni più refrattari alla sua natura: perché la trasformazione fosse completa era necessario rivoltarsi in una forma negativa (mortificarsi, dice appunto l'esoterismo).
Tale sorta di grado zero raggiunse Vanitas, natura morta in un atto per voce, violoncello e pianoforte. Ciò nonostante l'operazione musicale risulta complessa e stratificata, ricca inoltre di nervature teatrali, letterarie e visuali, qui non riducibili a poche parole. Certo comunque il Lied di proporzioni più ampie mai composto - e adesso superato - in unica campata da La perfezione di uno spirito sottile per flauto e voce.
Melencolia I precede Vanitas di un anno (1980) e ne rappresenta una prima stesura compiuta, nucleo anteriore ad ogni presenza vocale.
Il titolo, oggi meno in ombra grazie alle mode culturali, appartiene alle note incisioni di Dùrer.
(1987)