Perturbazione in arrivo nel settore trombe per corno e orchestra A (prima dell'Eroica) B (prima della Pastorale) |
Organico: | corno solista, 2.2.2.2. / 2.2.1.0. / perc (minimo 3 esec.) / archi (10.8.6.4.3.) | |
Anno di composizione: | 2012 | |
(c): | Rai Trade 2012 | |
Numero di catalogo: | RTC 4285 | |
Prima esecuzione: | 1 ottobre 2012 Cottbus, Christoph Walder corno, Staatstheater-Cottbus Orchester, Evan Christ direttore | |
Durata: | Parte A 6 min. circa; parte B 8 min. circa | |
Nota dell'autore
Or grazie si rendano a Evan Christ, la cui passione per la musica abbraccia tradizione e moderno. Egli ha personalmente stimolato il progetto, nonostante i tempi brevi.
La composizione che gli viene affidata consiste in due movimenti simmetrici e complementari, da eseguirsi separati o in coppia. Inconsueta, oltre la simmetria binaria, pure la destinazione: l'integrale delle Sinfonie di Beethoven nel giro serrato di tre concerti.
Ma era necessario accostare la musica d'oggi a una ricorrenza, il centenario dell'Orchestra di Cottbus, ed entro un tale monumento? Sì, anzitutto perché è proprio Beethoven ad accendere le problematiche del pensiero musicale attuale, a indicarne le vie. Poi perché sarebbe disperante commemorare il passato senza guardare al futuro: ciò istupidisce ogni celebrazione. Già Hofmannsthal, sul finire dell'Ottocento, festeggiando il primo centenario di Mozart a Salisburgo, segnalava questo pericolo.
Le due parti di Perturbazione, concepite simili nei suoni secondo un piano unitario, divergono fra loro in carattere e luci: una più asciutta, astratta, chiara; un paesaggio notturno di periferia urbana, l'altra.
Nel panorama contemporaneo i miei lavori si collocano al di fuori dell'ortodossia comune. Li compongono pochi elementi e, col passare degli anni, ridotti veramente all'essenziale; di essi dovremmo osservare non che si ripetono, bensì che persistono nella nostra mente. Si comportano a volte quasi fossero organismi, potremmo chiamarli unità animate anziché oggetti sonori. Il loro reciproco relazionarsi innesca una geometria dalle possibilità inaspettate: chi usa la tecnologia informatica comprende adesso la progettazione tramite diagrammi che io pratico da oltre mezzo secolo.
Nel vuoto affiorano i suoni della fisiologia come se un corpo venisse in primo piano. Ciò è diretta conseguenza del porre la percezione, l'ascoltatore al centro del linguaggio.
Musica psicologica, le cui forme somigliano a flussi di eventi che diventano flussi di memoria; e musica insieme disumana, post-einsteiniana, che spesso si interrompe saltando da una dimensione all'altra. Il prolungarsi dell'attesa conduce lo spettatore alla rivelazione inaspettata dell'ignoto. L'attesa può essere condizione dolce e affannosa e inquieta, come quella dell'innamorato, o presto trasformarsi in oscura tensione.
Altro aspetto caratteristico dei miei lavori è il modo di avvicinarsi al reale, di concepire intrecciati naturale e artificiale. L'arte non imita la realtà ma la rispecchia e l'accoglie in sè sotto la spinta di un approccio ecologico, filtrato da venature ironiche.
Perturbazione in arrivo: preferisco i titoli che danno a pensare, cerco gli enigmi. Intuitivamente comprendiamo lo sconfinamento in altri campi; la metafora della meteorologia potrebbe suscitare relazioni amare sulla distruzione del pianeta operata dall'uomo.
Il temporale in arrivo è forse quello della VI di Beethoven, l'attesa (dicevamo sopra) diviene comunque protagonista.
Anche la IX è una sinfonia di tempesta, intesa come caos e cosmogonia; non è casuale che mi sia voluto astenere dall'intervenire nel terzo dei concerti del ciclo.
La presenza di un solista muta il genere della mia composizione e stempera l'interferenza con Beethoven, data una certa somiglianza della compagine orchestrale.
La prima parte del pezzo (Perturbazione A) è pensata da eseguirsi prima dell'Eroica. Le articolazioni singhiozzanti del corno suonano emotive perché ambigue, l'erompere dell'emozione è persino imbarazzante quando avviene in pubblico: se riso o pianto non è certo leggiamo all'inizio sul rigo del concertista.
La seconda parte (Perturbazione B) apre il sipario con l'indicazione Aria di fine notturno. E' un risveglio moderno dentro la natura, per introdurre alla giornata della Pastorale. Vengono dunque ad accostarsi due diverse stilizzazioni dell'ambiente intorno a noi: necessario rispondergli, e interiorizzarlo. Non dobbiamo isolarci dal mondo.
Questa composizione è scritta per Christoph Walder.
Salvatore Sciarrino