Canzona di ringraziamento per flauto |
Dedication: | a Goffredo Petrassi | |
Composition year: | 1985 | |
(c): | Ricordi 1985 | |
Catalogue number: | 133993
Anche in: L'opera per flauto (Ricordi, 1990, cat. 135175) |
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Manuscripts and printed documents kept at the Paul Sacher Foundation in Basel> | ||
Manuscripts kept at the Archivio Storico Ricordi in Milan | ||
First performance: | 13.06.1985, Latina, Festival Pontino, Roberto Fabbriciani flauto | |
Duration: | 7' | |
L'opera per flauto
Molte cose avrei ancora da dire sulla tecnica flautistica e molto su quella compositiva e le amplificazioni teoriche. Perfino sui titoli. Ma non di questo intendo scrivere: ciò che non sboccerà al tempo è bene che si perda o assuma i tratti di un'insondabile rigidezza.
Vorrei riflettere invece su ciò che significhi aver composto, nell'arco di pochi anni, qualcosa che non è più un semplice seguito di opere più o meno riuscite. Si tratta di un vero e proprio corpus, e questo vuol dire innanzitutto che da adesso il flauto non è più lo stesso. E non tanto pretendo di averlo messo a soqquadro, bensì attirato in un angolo sconosciuto del mondo.
La maggior parte sono suoni di mia invenzione di oltre vent'anni; alcuni, recenti, forniti da Fabbriciani; uno, assai ricorrente dal 1971, di Giancarlo Graverini. Ma gli stessi suoni che appartenevano al patrimonio comune dei compositori, pure giustamente oggi mi vengono attribuiti perché sembrano finalmente conquistati alla musica.
Già di per sé ogni mia composizione è anche una legittimazione di tali suoni.
Su una struttura vecchia, i suoni nuovi equivarrebbero a un ricercato vestirsi. Una volta si parlava di "effetti".
Qui struttura ed evento sonoro sorgono dalle medesime esigenze e crescono o tendono a una prospettiva comune, a una nuova immagine. Non si tratta di scegliere suoni più o meno appropriati, di abbellirsi la casa, quanto "coi suoni nuovi costruire nuovi universi". Questa dovrebbe essere mira dei compositori non indegni di tal nome.
Devo parlare senza reticenze e certo sembrerò immodesto.
Ostinatamente ho cercato di confrontarmi con i grandi del passato. Ma è una sfida di natura etica, non estetica. Non confondete: mentre io ho dimestichezza con loro, nei risultati la mia musica ne è lontanissima. La sfida lanciata a noi dai classici, che si può vincere, è nel superare i propri limiti. Anzi: nel superarli con larghezza, proprio dove abbiamo dato il meglio, lì dobbiamo ancora impietosamente superarci. Ma questo bisogno di approfondire una cifra, di allargare un orizzonte fantastico che nasce già così personale? Avrebbe permesso a chiunque di trascorrervi tutta la vita.
Già nel 1984 All'aure era uno dei pezzi più imitati della storia recente, persino sui numi d'Olimpo ha lasciato non silenziose tracce. Nulla, se non un'irrefrenabile inquietudine della fantasia avrebbe richiesto altri cinque pezzi. Tuttavia, se questi non fossero stati, saremmo privi del meglio. Ne delineo solo il profilo tecnico, dato che ognuno è anche assai caratterizzato (sebbene non come degli studi, che hanno ben più minute ambizioni).
Hermes trae armonici di un solo suono, a ventaglio o ad accordi, ripercorre una sorta di conquista degli armonici più abbaglianti.
Venere, gli Incantesimi e le Nubi fanno miscela dei suoni più eterogenei. Ma Incantesimi e Canzona accomunano le emissioni e le trasformazioni meccaniche del suono: sì, il vecchio flauto, proprio così com'era, non era stato esplorato del tutto.
«Secondo il proprio respiro» con questa frase irrompeva il tempo di All'aure in una lontananza. Dalla scoperta provocatoria della fisiologia (e della psiche), all'identificazione di alcune articolazioni formate dentro la stessa fisiologia muove Aton.
Dunque l'emersione alla coscienza del tempo lega due lavori estremi. Uno con la fuoriuscita nebulosa di immagini intorno a una linea d'orizzonte pulsante, l'altro che tende a non essere più neanche composizione. Un tralcio di esistenza, che può variare da momento a momento, assumendo in sé ogni tuo stato o mutare psicologico: poiché non più implicitamente, né a parole, il suono nasce e ritorna nel respiro.
Canzona di ringraziamento
L'incantesimo per fortuna era riuscito.
Ciò che pareva destinato a congelarsi in un bozzolo per sempre svuotato della propria voce, il vecchio strumento, esausto della stessa ricerca di suoni nuovi, stavolta ne usciva radicalmente trasformato. Inventare è una sfida. Per anni, confesso, avevo covato un desiderio; che il flauto si mutasse nel suo inseparabile compagno d'altri tempi, fosse insieme flauto e tamburo, e il tamburo cuore. Non mi sarei visto esaudito tuttavia, se non avessi tutta la vita inseguito un desiderio più grande, di fare della magia con le cose più banali, i suoni più sgradevoli, quelli che circondano il quotidiano e quasi non sentiamo più. Ma non era il solo incantesimo.
Sullo strumento monodico la polifonia non era più apparente, perché in certi punti emissioni diversissime venivano come emulsionate nel medesimo istante. E siccome ogni tipo di suono ha un suo tempo di riverberazione, il suono reale si sovrapporrà alla coda del precedente. Fenomeno ulteriormente esasperato dalle dinamiche opposte.
Dato l'esito felice non mi restava che ringraziare le divinità.
Allora mi sentivo altresì debitore a Goffredo Petrassi che tante volte mi ha dimostrato affetto e riguardo; pensai di dedicargli il ringraziamento. Nel riferirmi a Beethoven, io non ero guarito da una malattia.
Eppure con questa il travaglio creativo ha notevole comunanza, specie se intransigenti con la propria anima.
La canzone è una costruzione geometrica su pochi suoni lasciati sospesi dagli incantesimi.
Strofica, polifonica, poliritmica, solo ai vampiri della musica potrà apparire come esangue una melodia accompagnata.
Antithesis-Contemporary Saxophone Music (2023) Michele Bianchini, saxophones C00683 2023
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SALVATORE SCIARRINO Works for Flute (2021) Matteo Cesari Flute Kairos 3CD 0015074KAI
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SALVATORE SCIARRINO L'OPERA PER FLAUTO VOL. I-II (2015) Matteo Cesari flauto Vanitas 2015 2CD Van 001- Van 002
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IRMGARD MESSIN FLUTE (2011) Irmgard Messin, flauto Hevetia 2011 CD HV 0049-3-331
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SCIARRINO L'OPERA PER FLAUTO DOLCE (2006) Tosiya Suzuki flauto dolce MusicScape 2006 CD MSCD-0021
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SCIARRINO L'OPERA PER FLAUTO VOL I (2001) Mario Caroli flauto Stradivarius 2001 CD STR 33598
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FLUTE XX (1994) Roberto Fabbriciani flauto Pilz Arts 1994 CD 447167-2
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FLUTE XX (1990) Roberto Fabbriciani flauto Frequenz Europa Musica 1990 CD 350.229
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SALVATORE SCIARRINO- FABBRICA DEGLI INCANTESIMI (1990) Roberto Fabbriciani flauto col legno WWE 1990 CD 31884 col legno WWE 1997 CD 31884 (ristampa del precedente) EMG Classical 2011 CD 942 314 002-2 (ristampa del precedente)
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