Il caso di un'opera covata per anni - i desideri troppo a lungo sospesi, dalle immagini incomplete, pure offrono contorni nitidi, come se il loro suono fosse appena echeggiato.
Più volte avrei scritto sulla scia luminosa, lemanazione lasciata dai suoni attraverso lo spazio mentale brulicante: che alcune bocche chiamano silenzio. Talvolta è una traccia più profonda, un solco. Poi le cose, gli oggetti formulati permangono indefinitamente effusi in debolissime luminescenze, quasi striature della memoria.
Chi potrà dire quando siano del tutto riassorbite dentro di noi nel buio?
Invano distinguiamo fra visioni e cecità: questa soglia abbagliandoci ogni luce varca, con strascico di illusioni.
Non sentite anche voi ciò che è visibile nel suono?
(1983)