Di quali polveri si tratta? Non quelle cosmiche, non quelle di Cantor. Oggi lascerò qualcuno veramente deluso: mi riferisco alle polveri della massaia, alle superfici di casa.
Guardiamoci attorno, nella nostra stanza di musicisti disordinati, e avviciniamoci al pianoforte lasciato sempre aperto. Potremo notare che sui tasti estremi, sia sul lato destro che sul sinistro, si posa uno strato visibile di polvere, e palpabile.
Sono i tasti che attirano di più i bambini, durante i primi approcci fuori della correttezza, quando si cercano i limiti, i contorni caratteristici delle cose; quando è necessario ancora, o di nuovo, delimitare il campo di ogni possibile percorso. Infatti su quei tasti polverosi si torna a tarda età, per inquietudine di adulti. Tra granelli e pelurie, come gusci trasparenti d'insetti, risuonano due microscopiche citazioni: una volta erano gli apici retorici di una canzone fascista (Giovinezza) e, a lungo persistente, dell'Internazionale.
Presenze ormai innocue e non ingombranti, fanno sì che il pezzo possa essere destinato anche al compleanno di molti uomini politici.
(1998)