Dire del mio nuovo pezzo equivale a dire della riduzione dei fenomenisonori: affinché sentiamo di più, dobbiamo entrare nell'ombra del suono.
Lasciare risuonare nello spazio, nel silenzio dove le ultime vibrazionivanno a mescolarsi, e soprattutto: lasciare risuonare nella mente. Essereallora pronti, prima che cominci, al suono che sta per nascere.
La trasfigurazione che la mia musica vuole ottenere arrivadall'azzeramento percettivo, più che da una reale novità del suono: il suononuovo non è quello mai udito (poiché orecchio umano sarebbe incapace dicoglierlo) bensì un nuovo modo di udire ciò che già esiste: rovesciare ilconsueto: il coraggio di sé e del diverso: il risveglio di uno stato superioredi coscienza. Tramite un linguaggio più vicino alla realtà, che ce la riveli.