Il giornale della necropoli per fisarmonica e orchestra |
Instruments: | fis solista / 3(=2+fl.Sol).3(=2+c.i).3(=2+cl.b).3(=2+cfg). / 4.3.3.-. / perc 2a / archi | |
Composition year: | 2000 | |
(c): | Ricordi 2000 | |
Catalogue number: | 137909 | |
Manuscripts and printed documents kept at the Paul Sacher Foundation in Basel> | ||
Manuscripts kept at the Archivio Storico Ricordi in Milan | ||
First performance: | 27.10.2000, Köln, Philharmonie - Teodoro Anzelotti fisarmonica, WDR Orchester, Ken Takaseki direttore | |
Duration: | 20' | |
Chiedendoci ragione di un simile titolo, qualcuno avrà pensato alla cronaca di un ritrovamento oppure al diario di antichi costruttori; oppure, giustamente, ai libri dei morti.
Per quanto fascinose, vorrei che non indugiassimo troppo su interpretazioni letterali, anzi vorrei spalancare una possibile metafora. Dall'alto dei nostri grattacieli un'inquietudine ci assale. Non tutti siamo capaci di accettarla: sì, la necropoli siamo noi.
Io immagino la musica come un'esperienza illuminante, estrema, ai confini del mondo e dunque anche ai confini della musica. Vicina all'ignoto, da cui sembra attingere i suoi poteri di conoscenza e i suoi poteri catartici, davvero essa può azzerare la nostra percezione. Parliamo qui sia dell'aspetto acustico, sia dell'aspetto psichico. L'ascoltare diviene un viaggio o una nascita: siamo improvvisamente messi di fronte a noi stessi.
Questa musica ecologica, che postula un ascolto globale (secondo una terminologia terapeutica) innesca una riflessione sul concetto stesso di umano. Più di altre musiche essa lascia emergere alla coscienza quando ne accogliamo i richiami, il senso dell'effimero.
Tutto finisce. È terribile, e insieme liberatorio. Poiché con le illusioni, gli onori, le menzogne, cadono le imposizioni della società, la ricchezza, le diseguaglianze. Cade il sopruso di ogni sopruso. Attraverso quali sentieri muove in noi la rivelazione dell'effimero, quale il suo seme?
Possiamo qui raccogliere indizi, alcuni sintomi soggettivi.
Anzitutto: una prospettiva storica (collettiva) dell'esistenza toglie il paraocchi del quotidiano e alcune difese individuali. Una ipersensibilità al passare dei giorni, l'attaccamento alle cose, possono divenire strumento di trasfigurazione? Forse. Sopratutto essere dentro l'azione e, allo stesso tempo, porsi al di fuori, ecco uno dei meccanismi principali da cui traiamo l'idea della vanità. La coscienza ci trasfigura e si trasfigura.
Chi vive la propria esperienza di artista come una missione, sa che nella mente il presente si contrappone al passato e stringe alleanza col futuro. Sentimenti contrastanti creati dal distacco: mentre siamo proiettati verso il nuovo non possiamo che distaccarci dal vecchio.
Pensare al mondo in una prospettiva futura vuol dire intuire anche la sua rovina, l'apparizione, la scomparsa (e la ricomparsa) delle città nel deserto, insomma una variazione di incognite così grande da sconfortare qualsiasi entusiasmo. Eppure l'essenza della vita è il mutamento. Perché opporsi ad esso? Perché irrigidirsi nell'ansia?
Coloro che resistono al mutamento si negano il vero piacere della vita.
Ma torniamo al nuovo brano. Intermittenza costante e nitida dell'immagine sonora. Potremmo associarla ai papiri laceri, a ciò che di noi si offre alla polvere, per tornare disseccato alla luce o affondare per sempre nella sabbia o nei magazzini. Tuttavia lo stato volutamente frammentario di questa musica non costituisce una perdita, infatti ciò che manca induce un'intensificazione dell'atto immaginativo.
L'orchestra sinfonica appare spoglia rispetto al suo antico, carnale splendore, ora disgregata ora frusciante e ricomposta. E la presenza della fisarmonica, ubiqua, gioca a nascondersi sfruttando l'intermittenza del flusso. Dove il sudore dell'uomo è più intenso, lì è l'odore della putrefazione. La fisarmonica, che tanto sapeva di periferia, di miseria, il suo ricordo, sembreranno aleggiare sulle dune.
(2000)
SCIARRINO STORIE DI ALTRE STORIE (2008) Sonia Turchetta voce, Teodoro Anzellotti fisarmonica, WDR Sinfonieorchester Köln Kazushi Ono direttore, Lucas Vis direttore (per Il giornale della necropoli) Winter and winter 2008 CD 910 144-2
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